Maggio 2022

In caso di casella PEC del destinatario piena occorre il deposito dell’atto in cancelleria

È onere del difensore provvedere al controllo periodo dello spazio disco a disposizione sulla sua PEC, al fine di assicurare che gli effetti giuridici connessi alla notifica di atti tramite lo strumento telematico si possano produrre nel momento in cui il gestore del servizio PEC rende disponibile il documento nella casella di posta del destinatario.

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In caso di casella PEC piena la notifica al difensore va effettuata con deposito in cancelleria ex art. 16 co. 6 D.L. 179/2012

Se l’avviso, inviato via PEC all’indirizzo del difensore, sia giunto indietro con la dizione “casella piena” e quindi depositato in cancelleria come previsto dal D.L. n. 179 del 2012, art. 16, comma 6, la notifica dello stesso si intende regolarmente effettuata.  Questo il principio di diritto espresso della Corte di Cassazione, con la sentenza n.

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Il deposito telematico errato non assume rilevanza invalidante

Nell’ambito di una opposizione allo stato passivo, ai fini del termine di proposizione, nessuna rilevanza invalidante si può attribuire all’avvenuto deposito telematico dell’atto presso un registro di cancelleria (della volontaria giurisdizione) diverso da quello dedicato agli affari contenziosi. Questo quanto sancito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15243 del 12 maggio 2022 che

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error: Misure tecnologiche di protezione attive ex art. 11 WIPO Copyright Treaty, §1201 del DMCA, art. 6, dir. 29/2001/CE, art. 102-quater, l. 22 aprile 1941, n. 633, art. 171-ter, l. 22 aprile 1941, n. 633.