Il cyberbullismo rappresenta un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, soprattutto tra i giovani. In Italia, la legislazione ha cercato di affrontare questo problema introducendo norme specifiche per prevenire e contrastarlo. Di ciò si è detto diffusamente nell’ultimo numero di Ciberspazio e Diritto (premere qui per leggere), con questo contributo, invece, si mira a fornire un inquadramento storico e normativo del fenomeno del cyberbullismo in Italia, analizzando le principali differenze tra il bullismo tradizionale e quello on-line, le conseguenze psicologiche e sociali per le vittime e le possibili sanzioni previste dalla legge per i responsabili di atti di cyberbullismo.
Le principali differenze tra il bullismo tradizionale e il cyberbullismo
Le principali differenze tra il bullismo tradizionale e il cyberbullismo includono, com’è facile intuire, il mezzo attraverso il quale avviene l’aggressione, la portata e la persistenza delle azioni, e la possibilità di anonimato. Mentre il bullismo tradizionale avviene principalmente di persona, il cyberbullismo si verifica on-line attraverso l’uso di strumenti telematici. Questo permette al cyberbullo di raggiungere un pubblico più ampio e di perpetrare le azioni in modo persistente e anonimo, aumentando il potenziale impatto sulle vittime. Il cyberbullismo, inoltre, può coinvolgere forme di aggressione e molestia specifiche per l’ambiente on-line, come il furto d’identità, la diffamazione e la manipolazione di dati personali.
L’evoluzione normativa in materia
Negli ultimi anni, la legislazione italiana ha cercato di affrontare il fenomeno del cyberbullismo introducendo norme specifiche per prevenire e contrastare questo tipo di comportamento. Nel 2017, è stata introdotta la Legge n. 71, contenente disposizioni a tutela dei minori al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo. Questa legge ha rappresentato una novità non tanto nella creazione di una nuova fattispecie di reato, quanto piuttosto nella implementazione di diversi strumenti volti alla prevenzione e alla repressione del fenomeno del cyberbullismo, riconoscendolo ad una nuova emergenza sociale ed educativa.
La legge definisce il cyberbullismo come “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” , una definizione alquanto ampia, e che ricomprende anche una serie di reati già codificati nel Codice Penale.
Viene prevista la possibilità per la vittima di cyberbullismo, o per il genitore o il responsabile legale del minore, di presentare un reclamo al Questore, che può emettere un ammonimento nei confronti dell’autore del cyberbullismo, ed inoltre, la legge prevede la responsabilità civile dei genitori o dei tutori legali del minore autore di cyberbullismo, basata sull’applicazione dei principi della “culpa in vigilando” e della “culpa in educando“.
Le conseguenze psicologiche e sociali del cyberbullismo per le vittime
Le conseguenze psicologiche e sociali del cyberbullismo per le vittime possono essere estremamente gravi. Le vittime di cyberbullismo possono sperimentare ansia, depressione, isolamento sociale, bassa autostima e persino pensieri suicidi a causa degli attacchi ripetuti e spesso anonimi che ricevono on-line. Il cyberbullismo può avere un impatto significativo sulla salute mentale e emotiva delle vittime, influenzando il loro benessere complessivo e la loro percezione di sé stesse.
Dal punto di vista sociale, le vittime di cyberbullismo possono subire emarginazione e stigmatizzazione da parte dei loro coetanei, con conseguenze negative sulle relazioni interpersonali e sull’integrazione sociale. Inoltre, il cyberbullismo può facilmente compromettere il rendimento scolastico e l’interazione con i coetanei, creando un ambiente ostile e minaccioso per le vittime.
Queste conseguenze evidenziano l’importanza di affrontare il cyberbullismo non solo dal punto di vista legale, ma anche attraverso interventi psicologici e sociali mirati a supportare le vittime e prevenire ulteriori abusi.
Per approfondire:
- F. CARACUTA, Bullismo e mobbing, Relazione tenuta al convegno "La prevenzione del bullismo nelle scuole", Casarano, 27 maggio 2006; - T.A.R. Abruzzo, sez. Pescara, 23 marzo 2007, n. 339, in Giur. it., 2007, p. 2075; Trib. Napoli, 3 novembre 2006, in Repert. Foro it., 2007, voce Lavoro (rapporto), n. 1091; Trib. Ivrea, 17 novembre 2005, in Repert. Foro it., 2007, voce cit., n. 1011; - F. CARACUTA, Bullismo e mobbing, cit.; M. ASCIONE, Il bullismo, forme di tutela civile e penale, in www.filodiritto.com, 2007 [consultato il 29/09/2023].; - L. VIOLA, Bullismo come mobbing: profili giuridici, in www.altalex.com, 2007 [consultato il 29/09/2023]; - G. CIPRIANI, Il fenomeno del bullismo: quale responsabilità per i genitori e gli insegnanti? In Fam. Dir., 1/2009, pp. 74 ss.; - V. FORNARI, Trattato di psichiatria forense, Padova, 2008; - M. LARIZZA, Il diritto penale dei minori. Evoluzione e rischi di involuzione, Padova, 2005; - G. CERRETTI, Il concetto di maturità: alcune proposte per la sua valutazione dal punto di vista dello scienziato dell'uomo, in Minorigiustizia, Roma, 3-4, 2002; - D. VIRGILIO, Della imputabilità, in BRICOLA, ZAGREBELSKY (diretta da), Codice penale. Parte generale, vol. II, in collana Giurisprudenza sistematica di diritto penale, Padova, 1996; - F. MARINI, voce Imputabilità, in Dig. d. pen., vol. VI, Padova, 1992; - A. PONTI, F. GALLINA FIORENTINI, voce Immaturità, in Dig. d. pen., vol. VI, Padova, 1992; - G. BANDINI, G. GATTI, Delinquenza giovanile. Analisi di un processo di stigmatizzazione e di esclusione, Milano, 1987; - A. PONTI, F. GALLINA FIORENTINI, Imputabilità e immaturità nel procedimento penale minorile, in Riv. it. med. leg., 1983; - F. PAZÈ, L’imputabilità minorile, in AA.VV., Risposte giudiziarie alla criminalità minorile, Milano, 1982; - F. Vercellone, L'imputabilità e punibilità dei minorenni nella legge penale italiana, in Atti del Convegno della Società di Neuropsichiatria Infantile, Camerino, 1980; - BARONE, Bullismo e cyberbullismo: riflessioni, percorsi di intervento, prospettive, Frosinone, 2016; - BATTAGLIA, Cyberbullismo: il nuovo male oscuro, Bergamo, 2016; - M. BERTI, VALORZI e M. FACCI, Cyberbullismo: guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti, Trento, 2017; - BOUQUIÈ, Bullismo e cyberbullismo: prossimità e polizia giudiziaria in ambito minorile, ruolo della polizia locale ed elementi utili per le unità operative, Rimini, 2016; - B. BRUSCHI, IANNACCONE e R. QUAGLIA, Crescere Digitali, Torino, 2011; - GAROFANO, La prepotenza invisibile: bulli e cyberbulli, chi sono, come difendersi, Modena, 2016; - M.L. GENTA, A. BRIGHI e A. GUARINI, Cyberbullismo. Ricerche e strategie di intervento, Milano, 2013; - A.L. PENNETTA, La responsabilità giuridica per atti di bullismo, Torino, 2014; OLWEUS, Bullyingat School: What We Know and What We Can Do, Oxford, 1996; - L. SPOSINI, Il metodo anti-cyberbullismo: per un uso consapevole di internet e dei social network, Milano, 2014. - FASOLI, Diffamazione, in COCCO-AMBROSETTI (a cura di), Trattato breve di diritto penale parte speciale. I reati contro le persone. Vita, Incolumità personale e pubblica, Libertà, Onore, Moralità pubblica e Buon costume, Famiglia, Sentimento religioso, per i defunti e per gli animali, Padova, 2014, 554 ss.; - N. NAPPI, Minori e dritto all'oblio: la normativa sul cyberbullismo e il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali, in Ciberspazio e Diritto, 3/2023.
Nicola Nappi
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