Il Tribunale di Verona, nella sentenza n. 1734 del 5 ottobre 2022, ha chiarito il principio relativo all’interesse del creditore a ottenere un provvedimento giudiziale di condanna nonostante disponga già di un titolo stragiudiziale, come un mutuo fondiario. La presenza di tale titolo non esclude l’interesse del creditore a munirsi di ulteriori titoli esecutivi per lo stesso credito e contro lo stesso debitore.
Nella vicenda trattata, il debitore ha sollevato un’opposizione contro il decreto ingiuntivo emesso in favore della banca, basandosi sull’assunto che costituisse una duplicazione del titolo esecutivo già in possesso della banca derivante dal contratto di mutuo. Tuttavia, il Tribunale ha respinto il gravame, confermando il decreto opposto e condannando l’opponente al pagamento delle spese di lite.
La sentenza sottolinea l’importanza dell’accertamento giudiziale per garantire una base più solida all’esecuzione coattiva e l’interesse del creditore a iscrivere ipoteche giudiziali su beni ulteriori rispetto a quelli già gravati dalla garanzia reale.
Per approfondire:
- Tribunale di Verona, sentenza 05/10/2022, n. 1734
Sara Romano
Ultimi post di Sara Romano (vedi tutti)
- Riciclaggio e blockchain: sfide e opportunità nel contrasto al crimine nel mondo delle criptoattività - Dicembre 5, 2024
- Sulla inopponibilità delle clausole vessatorie all’aggiudicatario del bene - Giugno 21, 2024
- Il diritto di ritenzione pattizio non attribuisce al detentore alcun effetto di blocco della circolazione del bene - Giugno 14, 2024
- In caso di mancato versamento del prezzo, la condanna al pagamento della differenza per l’aggiudicatario è automatica nelle procedure esecutive immobiliari - Giugno 10, 2024
- Il giudice del monitorio, incompetente per territorio, è funzionalmente competente a dichiarare la nullità/revoca del D.I. opposto - Marzo 4, 2024