Oggi, la Commissione Europea ha sottoscritto, a nome dell’Unione Europea, la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale (IA). Questo accordo rappresenta il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante in materia di intelligenza artificiale ed è perfettamente allineato con l’AI Act, riconosciuto come il primo quadro normativo globale in questo ambito.
La convenzione introduce un approccio condiviso per garantire che lo sviluppo e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale rispettino i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, mantenendo al contempo un equilibrio con l’innovazione e la fiducia nel settore. Essa riprende principi chiave della normativa europea sull’intelligenza artificiale, come l’approccio basato sul rischio, la trasparenza lungo l’intera catena del valore e rigorosi obblighi di documentazione per i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio. Inoltre, prevede la possibilità di vietare quei sistemi che rappresentano una minaccia per i diritti fondamentali.
La firma è avvenuta durante la conferenza informale dei ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa, tenutasi a Vilnius, in Lituania. Tra i firmatari figurano non solo l’UE e i suoi Stati membri, ma anche altri paesi come Stati Uniti, Canada, Giappone e diverse altre nazioni, insieme a rappresentanti della società civile, del mondo accademico e dell’industria, garantendo così un’ampia partecipazione internazionale. Questa convenzione si inserisce negli sforzi più ampi dell’Unione Europea per regolamentare l’intelligenza artificiale a livello globale, con discussioni in sedi internazionali come il G7, l’OCSE, il G20 e le Nazioni Unite.
L’attuazione della convenzione nell’UE sarà garantita attraverso la legge europea sull’intelligenza artificiale, che stabilisce norme armonizzate per l’immissione, la distribuzione e l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale. Ora, la Commissione preparerà una proposta per il Consiglio, mentre anche il Parlamento Europeo sarà chiamato a esprimere la propria approvazione.
Daniele Giordano
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