L’Autorità Europea Garante per la Protezione dei Dati (GEPD) ha reso noto un dictum circa il progetto normativo concernente l’intelligenza artificiale (IA) (premere qui per leggerlo), ora nelle ultime fasi di concertazione tra i colegislatori dell’Unione Europea.
Come già messo in evidenza in questo portale da Nicola Nappi (premere qui per leggere), il predetto regolamento intende normare la generazione e l’impiego dei sistemi di IA entro i confini dell’Unione Europea.
Mediante tale pronunciamento, il GEPD propone raccomandazioni puntuali riguardo ai futuri mandati del GEPD stesso, quale organo preposto al controllo dei sistemi di IA presso le entità istituzionali europee. Conformemente alle direttive pronunciate dalle Autorità europee preposte alla tutela dei dati nel loro parere congiunto GEPD-EDPB relativamente al regolamento sull’IA, si reputa imprescindibile la proscrizione di sistemi IA associati a rischi smisurati per gli individui e i loro diritti inalienabili. Questo comprende il veto all’impiego di sistemi IA per l’identificazione automatica di tratti umani e di altri indici comportamentali in aree pubbliche, nonché la catalogazione degli individui in virtù delle loro peculiarità biometriche.
L’impiego di sistemi IA, specie quelli categorizzati come ad alto rischio, dovrebbe essere proibito in tali contesti a causa della loro marcata invasività nella sfera privata e dell’effetto sulla dignità umana.
Il disegno normativo concernente l’IA attribuisce al GEPD il ruolo di autorità di vigilanza del mercato dell’Intelligenza Artificiale, incaricata di verificare la conformità dei sistemi IA ad alto rischio elaborati o impiegati dalle istituzioni europee, e anche di ente competente per il monitoraggio della provvista o dell’uso di sistemi IA da parte delle istituzioni europee. Conscio della propria perizia nell’esecuzione dei diritti fondamentali, il GEPD si dichiara pronto e preparato a ricoprire la carica di supervisore dell’IA all’interno degli enti europei.
Nell’attuale contesto, il GEPD sollecita una definizione più netta del proprio statuto, dei propri incarichi e delle proprie prerogative entro il tessuto legislativo dell’IA, considerando le peculiarità del contesto normativo vigente per le istituzioni dell’Unione Europea.
Il parere è disponibile sul portale web dell’Autorità, raggiungibile anche premendo qui.
Daniele Giordano
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