La pandemia da Covid-19 ha accelerato la digitalizzazione di molti servizi pubblici e privati, ma per usufruirne in modo sicuro e affidabile è necessario disporre di sistemi di identificazione digitale adeguati. Per questo motivo, il Parlamento europeo ha esaminato in marzo come migliorare il quadro europeo sull’identità digitale.
L’identità digitale europea (e-ID) è un sistema che dà ai cittadini europei la possibilità di identificarsi on-line senza dipendere da fornitori commerciali.
L’e-ID offre anche ai cittadini europei la possibilità di accedere ai servizi on-line di altri paesi dell’UE usando la propria carta d’identità elettronica nazionale.
L’identità digitale europea può essere usata per una varietà di servizi, come servizi pubblici, bancari, dichiarazioni dei redditi, iscrizioni a università europee, prescrizioni mediche, certificati anagrafici, noleggio di auto e molti altri.
Il regolamento eIDAS del 2014 stabilisce che gli Stati membri dell’UE devono creare sistemi nazionali di identificazione elettronica che rispettino certi standard tecnici e di sicurezza.
In seguito i sistemi nazionali saranno connessi tra loro, permettendo ai cittadini di usare la loro identità elettronica nazionale per accedere ai servizi online in altri paesi dell’UE.
Nel 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta basata sul quadro eIDAS, che ha l’obiettivo di far sì che almeno l’80% dei cittadini possa usare un’identità digitale per accedere ai principali servizi pubblici all’interno dell’UE entro il 2030.
Daniele Giordano
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