L’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) nella giustizia amministrativa rappresenta una delle evoluzioni più significative del nostro sistema giudiziario, in risposta alle nuove esigenze di efficienza, sicurezza e trasparenza. Il Report del Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa, pubblicato ieri, 30 settembre 2024 (premere qui per leggerlo), offre una panoramica dettagliata delle strategie e delle metodologie in atto per implementare l’IA nei processi amministrativi, delineando i vantaggi e i rischi associati all’uso di tali tecnologie avanzate.
1. Applicazioni attuali dell’intelligenza artificiale nella Giustizia Amministrativa
La giustizia amministrativa ha già iniziato a utilizzare tecnologie di intelligenza artificiale, con progetti consolidati nell’ambito della sicurezza informatica e della ricerca giurisprudenziale. Dal 2020, infatti, sistemi avanzati di cybersecurity basati sull’intelligenza artificiale hanno protetto efficacemente il patrimonio informativo. Attualmente, sono in fase di sviluppo ulteriori progetti supportati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di creare una piattaforma di business intelligence integrata con l’intelligenza artificiale.
Obiettivi principali:
- migliorare la gestione dei dati attraverso strumenti avanzati di cybersecurity;
- creare un sistema integrato per supportare giudici e operatori con strumenti di analisi automatizzata;
- implementare soluzioni per migliorare l’efficienza decisionale, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla spiegabilità degli algoritmi utilizzati (Explainable AI).
2. Precondizioni e infrastrutture per l’impiego dell’intelligenza artificiale
Per un impiego efficace delle tecnologie di intelligenza artificiale, la giustizia amministrativa ha dovuto stabilire solide precondizioni:
- elevato livello di digitalizzazione: dal 2017, il processo amministrativo telematico (PAT) è pienamente operativo, garantendo una base dati interamente digitalizzata per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale;
- scelte infrastrutturali avanzate: nel 2023, la giustizia amministrativa ha completato la migrazione del proprio sistema centrale su piattaforme cloud certificate, aumentando la sicurezza e la disponibilità computazionale;
- integrazione delle competenze: la collaborazione tra giudici, ingegneri e tecnici informatici ha permesso di definire architetture di intelligenza artificiale controllate e sicure, rispettose delle norme vigenti e delle sensibilità specifiche del settore.
3. Linee guida per l’implementazione dell’intelligenza artificiale e ricadute pratiche
Il report evidenzia come l’intelligenza artificiale venga concepita come strumento di supporto ai giudici, piuttosto che come un sostituto nelle decisioni. Il giudice rimane il decisore finale, e l’intelligenza artificiale è utilizzata unicamente per semplificare attività preparatorie e organizzative, senza intaccare il ruolo umano nella valutazione giuridica. Per questo motivo, l’uso dell’intelligenza artificiale si limita a:
- supporto nella ricerca giurisprudenziale;
- organizzazione dei fascicoli e gestione degli archivi;
- automatizzazione dei processi di anonimizzazione delle sentenze.
Tali applicazioni, non invasive e a basso rischio, sono in linea con i requisiti stabiliti dal Regolamento UE 2024/1689 e con le norme nazionali.
4. Sicurezza, spiegabilità e impatto ecologico dell’intelligenza artificiale
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di giustizia amministrativa è attuata secondo un principio di security by design. In particolare:
- sicurezza informatica: l’intelligenza artificiale viene utilizzata per analizzare grandi volumi di dati, identificando attività sospette e potenziali minacce informatiche in tempo reale;
- protezione contro attacchi di “machine learning adversariale”: vengono impiegate tecniche come il data poisoning e l’evasion attack per proteggere i sistemi basati sull’intelligenza artificiale;
- spiegabilità (Explainable AI): si adottano modelli di intelligenza artificiale spiegabili per evitare il rischio della cosiddetta “black box”, permettendo a giudici e operatori di comprendere i processi decisionali automatizzati.
Anche l’impatto ecologico è considerato: le operazioni di intelligenza artificiale sono ottimizzate per ridurre il consumo energetico, tramite tecniche come la quantizzazione dei dati, con una riduzione della precisione numerica senza perdita significativa di accuratezza.
5. Sfide e prospettive per l’anonimizzazione dei dati sensibili
Uno dei principali usi dell’intelligenza artificiale in giustizia è la anonimizzazione dei dati all’interno delle sentenze, per garantire la riservatezza delle informazioni sensibili. Tuttavia, l’oscuramento delle informazioni pone una sfida: preservare la comprensibilità del testo senza violare i diritti alla privacy.
Il Report propone un sistema di anonimizzazione che bilancia:
- esigenze di chiarezza: mantenere la coerenza narrativa e giuridica dei provvedimenti;
- sostenibilità nell’uso dei dati: minimizzare le informazioni sensibili per ridurre il lavoro necessario per l’oscuramento e contenere l’impatto energetico.
6. L’intelligenza artificiale in funzione predittiva e il futuro della giustizia
La giustizia predittiva rappresenta un ambito di potenziale interesse, pur essendo ancora distante da un’applicazione concreta. L’intelligenza artificiale potrebbe in futuro assistere nell’individuare precedenti e supportare i giudici nelle fasi preliminari di analisi giuridica, ma il Report evidenzia come il processo decisionale debba rimanere saldamente ancorato all’intuizione e al giudizio umano.
Conclusioni
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella giustizia amministrativa dimostra una visione innovativa e consapevole dei benefici e dei rischi legati alla digitalizzazione. L’intelligenza artificiale non sostituirà il giudice, ma rappresenterà un valido strumento per migliorare l’efficienza, garantendo nel contempo la sicurezza dei dati e la trasparenza decisionale. Questo percorso, fondato su un’attenta integrazione tra tecnologia e competenze umane, permette alla giustizia amministrativa di affrontare le sfide future con un approccio evoluto e sostenibile, bilanciando il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti e dei principi etici.
Daniele Giordano
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