La riforma del diritto di famiglia

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La legge 206 del 26.11.2021 (c.d. Riforma del processo civile), oltre a dedicare particolare attenzione al diritto di famiglia nell’ambito della delega, contempla però anche una serie di disposizioni, di carattere precettivo, che disciplinano tutti i procedimenti instaurati dalla fine del mese di giugno del corrente anno. È indispensabile per il professionista conoscere le norme di immediata applicazione, che incidono in maniera notevole sui procedimenti familiari, prima ancora di approcciare la più ampia riforma di cui ai futuri decreti legislativi. Nell’attesa della costituzione del tribunale unico, sono rivisti infatti i criteri di distribuzione della competenza tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni, che in questi anni, pur dopo la modifica dell’art. 38 disp. att. c.c., hanno dato luogo a numerosi interventi della Suprema Corte. Nello stesso tempo, nell’ambito dei procedimenti de potestate e in quelli della crisi familiare, viene meglio strutturata la figura del curatore speciale del minore, la cui nomina diventa obbligatoria. Ancora, viene notevolmente esteso l’ambito degli accordi di negoziazione assistita, in particolare rendendoli accessibili anche ai genitori non coniugati, quanto all’affidamento e al mantenimento dei figli. È totalmente riformulato l’art. 403 c.c., con la previsione di strumenti di garanzia a favore dei genitori e del minore, in presenza di provvedimenti urgenti della pubblica autorità. Sotto il profilo dell’adempimento dei provvedimenti giudiziali, viene poi parzialmente riscritto l’art. 709-ter c.p.c. e novellato il disposto di alcune previsioni in materia di esecuzione forzata.

 

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