Come sapete, solitamente i contributi che scrivo su questo portale sono di carattere squisitamente tecnico/giuridico. Concedetemi però stavolta una piccola, ma doverosa, divagazione in quanto oggi, con colpevole ritardo, voglio celebrare la Medaglia d’Oro al Merito Forense per i 40 anni di professione dell’Avv. Michele Nappi.
E non voglio farlo solo nella mia qualità di figlio, ma anche come testimone della sua straordinaria carriera. Sin dai suoi esordi, mio padre ha affrontato la professione con una passione e una dedizione che vanno ben oltre le parole. Questi quattro decenni di attività non sono semplicemente un traguardo, ma rappresentano una carriera dedicata alla giustizia, alla legalità e al supporto dei suoi clienti con un impegno incrollabile.
La Medaglia d’Oro al Merito Forense è molto più di un onorificenza, è un segno tangibile del contributo significativo che mio padre ha dato al nostro campo. Questo riconoscimento non solo celebra la sua lunga carriera, ma anche l’impatto profondo e positivo che ha avuto su tanti colleghi e clienti. È un premio alla competenza, alla dedizione e all’integrità con cui ha svolto il suo lavoro. Durante questi anni, ho visto mio padre dedicarsi anima e corpo alla sua professione. Non solo ha affrontato con successo casi complessi e sfidanti, ma ha anche investito tempo e risorse nella formazione dei giovani avvocati, trasmettendo loro le sue conoscenze e la sua esperienza senza mai risparmiarsi. Questo suo impegno ha contribuito non solo alla crescita della nostra professione, ma anche alla costruzione di una comunità legale più solida e preparata.
Il suo percorso è per me non solo una fonte di ispirazione, ma anche un esempio di come la passione e la dedizione possano portare a risultati straordinari. Voglio pertanto riportare qui di seguito parte del suo discorso:
Io non vorrei parlare del sottoscritto ma approfitto dell’occasione per ringraziare il Consiglio e tutti gli autorevoli rappresentanti, così come anche i loro predecessori, ma non tanto per il gradito e apprezzato riconoscimento, ma per l’impegno quotidiano che la classe forense di Nola e i loro rappresentanti portano a favore dell’Avvocatura, e per tutto il tempo che loro dedicano per tenere alto il prestigio dell’Avvocatura.
Devo confessare, e probabilmente all’attento Presidente non sarà sfuggito, che io in effetti in questo momento potrei essere considerato amministrativamente un abusivo del territorio, avendo avuto sempre lo Studio non in questo territorio. Ma ho frequentato quotidianamente il foro, anche attraverso miei autorevoli collaboratori, e consentitemi di citare il compianto Carmine Carpentieri che mi ha rappresentato per trent’anni validamente sul territorio ed ha contribuito a rinsaldare il mio legame con l’avvocatura di Nola, alla quale sono molto affezionato.
Amministrativamente, dicevo, posso essere considerato un abusivo, e all’attento Presidente non sarà sfuggito che nel corso degli anni ho chiesto, sempre per questioni amministrative, due nulla osta per il trasferimento, ma non ho mai avuto il coraggio di completarli e di staccarmi da questa gloriosa avvocatura, che tra l’altro devo ringraziare perché è stato il Foro di elezione per far compiere la pratica a mio figlio. Pur frequentando tutti i Tribunali della Regione e anche di fuori Regione, ho preferito io il foro di Nola e devo ringraziare anche l’avvocatura Nolana per questo grosso apporto che ha dato nel contribuire alla realizzazione del sogno di mio figlio per la professione.
Quindi ringrazio i rappresentanti, ringrazio tutti i colleghi dell’avvocatura Nolana verso i quali sarò sempre riconoscente e legato”.
Nicola Nappi
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