Il White Paper “Rendere le informative privacy più comprensibili – Il legal design come approccio rivolto all’utente”, appena pubblicato dal Garante Privacy (premere qui per leggere), rappresenta un importante passo avanti nella tutela della trasparenza informativa nell’ambito della protezione dei dati personali. Frutto della collaborazione tra il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) e il Capitolo italiano di Creative Commons, il documento esplora nuove strategie per rendere più accessibili le informative privacy, spesso percepite come lunghe e complesse.
Il problema della complessità delle informative privacy
Le informative privacy, così come disciplinate dal GDPR, hanno lo scopo di garantire agli interessati un controllo consapevole sui propri dati. Ma nella pratica, queste informative risultano spesso eccessivamente tecniche, prolisse e difficili da comprendere, ostacolando l’esercizio effettivo dei diritti riconosciuti agli utenti. Il paradosso della privacy – ovvero la distanza tra la preoccupazione dichiarata degli utenti per la tutela dei propri dati e la loro effettiva capacità di comprenderne i trattamenti – è una delle principali criticità che il legal design si propone di superare.
Il legal design come strumento di trasparenza
Il legal design è una metodologia interdisciplinare che combina diritto, design e comunicazione visiva per semplificare l’accesso alle informazioni legali. Il White Paper individua quattro principi chiave per rendere più accessibili le informative privacy:
- Chiarezza del Linguaggio – l’uso di termini comprensibili, evitando il gergo giuridico e informatico.
- Struttura Gerarchica dell’Informazione – l’adozione di informative stratificate, che permettono agli utenti di accedere ai dettagli rilevanti in base al loro livello di interesse.
- Supporto Visivo – l’integrazione di icone, infografiche e diagrammi per semplificare la lettura e la comprensione.
- Interattività e Personalizzazione – l’uso di strumenti digitali che consentano di visualizzare le informazioni rilevanti in base al contesto e alle preferenze dell’utente.
L’applicazione del legal design alle informative privacy
Il White Paper presenta diverse strategie per migliorare la trasparenza delle informative privacy. Tra queste, spiccano:
- icone standardizzate per rappresentare in modo immediato il tipo di dati raccolti, le finalità del trattamento e i diritti degli interessati;
- dashboard di gestione della privacy, che consentano agli utenti di modificare le proprie preferenze in tempo reale;
- uso di modelli di licenze aperte, come le Creative Commons, per facilitare la comunicazione dei diritti e delle restrizioni connesse ai dati personali.
Questi strumenti non solo migliorano la leggibilità delle informative, ma favoriscono anche un approccio proattivo alla tutela della privacy, rendendo l’utente partecipe delle decisioni sul trattamento dei propri dati.
Il ruolo delle autorità e delle Istituzioni Europee
L’adozione del legal design nel campo della privacy non è solo una questione di buone pratiche, ma un elemento sempre più centrale nelle strategie normative europee. Il White Paper evidenzia il ruolo del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) e delle autorità nazionali, che stanno studiando l’introduzione di icone standardizzate e strumenti di trasparenza digitale.
Un esempio concreto è rappresentato dal Data Governance Act e dal Data Act, che incentivano l’uso di meccanismi chiari e accessibili per la gestione dei dati personali. In questa prospettiva, il legal design può diventare uno strumento strategico per la conformità normativa, riducendo i rischi legati alla mancata comprensione delle informative da parte degli utenti.
Il legal design non è una mera semplificazione grafica, ma un nuovo paradigma per rendere la privacy comprensibile, accessibile e interattiva. L’adozione di strategie innovative per la redazione delle informative privacy può migliorare la fiducia degli utenti, potenziare la protezione dei dati e garantire un’effettiva attuazione dei principi del GDPR.
Le imprese e le istituzioni sono chiamate ad adeguarsi a questa trasformazione, investendo in soluzioni di trasparenza digitale che rendano la privacy non solo un obbligo normativo, ma un valore aggiunto per gli utenti e per il mercato.
Daniele Giordano
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