(Si ringrazia Nicola Nappi per il prezioso contributo fornito nella realizzazione di tale articolo).
La Commissione europea ha presentato nuove proposte per supportare le imprese, in particolare le PMI, nell’ottimizzare l’utilizzo delle loro invenzioni e contribuire alla competitività dell’UE mediante la modifica delle norme sui brevetti. Le proposte riguardano i brevetti standard essenziali, le licenze obbligatorie per i brevetti in situazioni di crisi e la revisione della legislazione sui certificati complementari di protezione. Queste proposte mirano a creare un quadro di diritti di proprietà intellettuale più efficace e a prova di futuro. Le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà del PIL e oltre il 90% delle esportazioni dell’UE. Le proposte integreranno il sistema del brevetto unitario, rendendo più efficace il sistema dei brevetti eliminando la frammentazione del mercato unico e migliorando l’efficienza. Ma soprattutto, tali proposte affrontano le aree chiave dei brevetti standard essenziali e delle licenze obbligatorie.
I brevetti standard essenziali (SEP) sono una forma di protezione della tecnologia che è essenziale per implementare uno standard tecnico stabilito da un’organizzazione di sviluppo di standard (SDO). Questi standard riguardano solitamente aspetti della connettività come il 5G, il Wi-Fi, il Bluetooth, il NFC, così come gli standard di compressione e decompressione audio e video.
Per soddisfare quindi gli standard, chi produce deve necessariamente usare i brevetti “essenziali”.
I titolari dei SEP sono tenuti a concedere licenze per questi brevetti in modo equo, ragionevole e non discriminatorio (FRAND), così da non impedire l’accesso al mercato agli implementatori e bilanciare il monopolio garantito da questi brevetti.
Il quadro di licenze SEP proposto mira a creare un sistema equilibrato, ridurre i conflitti e aumentare l’efficienza delle negoziazioni. I suoi principali obiettivi sono:
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garantire che i titolari e gli attuatori di SEP dell’UE possano innovare, produrre e vendere i loro prodotti in Europa e rimanere competitivi sui mercati globali;
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garantire che gli utenti finali, comprese le piccole e medie imprese e i consumatori, possano beneficiare di prodotti basati sulle più recenti tecnologie standardizzate a prezzi equi e ragionevoli.
Le licenze obbligatorie dei brevetti consentono a un governo di autorizzare l’uso di un’invenzione brevettata senza il consenso del titolare del brevetto. Sebbene gli accordi di licenza volontaria con i produttori siano in genere lo strumento preferito per incrementare la produzione, ci sono situazioni in cui gli accordi volontari non sono disponibili o adeguati. In questi casi, le licenze obbligatorie possono rappresentare l’ultima risorsa per fornire l’accesso a prodotti e tecnologie rilevanti in tempi di crisi. Tuttavia, attualmente, esiste un mosaico di 27 regimi nazionali di licenze obbligatorie, che possono creare incertezza giuridica sia per i titolari che per gli utenti dei diritti di proprietà intellettuale, soprattutto in catene del valore che operano in tutta l’UE.
Le nuove norme prevedono un nuovo strumento per la concessione di licenze obbligatorie a livello europeo, che andrebbe ad integrare gli strumenti di crisi dell’UE, come lo strumento di emergenza del mercato unico, i regolamenti HERA e la legge sui chip. Questo nuovo strumento garantirà un accesso uniforme alle licenze obbligatorie in tutta l’Unione, aumentando la trasparenza e la certezza giuridica per tutte le parti coinvolte. Alla luce della crisi COVID-19, queste nuove norme rafforzano ulteriormente la resilienza dell’UE alle crisi, garantendo l’accesso a prodotti e tecnologie brevettati fondamentali, nel caso in cui gli accordi volontari non siano disponibili o adeguati.
Il Certificato di Protezione Supplementare (CPS) è un diritto di proprietà intellettuale che prolunga la durata di un brevetto fino a cinque anni per un prodotto farmaceutico umano o veterinario, o per un prodotto fitosanitario autorizzato dalle autorità di regolamentazione. Questo diritto è stato creato per promuovere l’innovazione e favorire la crescita e l’occupazione in tali settori. Tuttavia, il sistema attuale è frammentato a livello nazionale, comportando procedure complesse, costose e incertezze giuridiche.
L’iniziativa prevede l’introduzione di un Certificato di Protezione Comunitario (CPC) che andrà ad integrarsi con il brevetto unitario. La riforma del CPC include una procedura di esame centralizzata, condotta dall’EUIPO in stretta collaborazione con gli uffici nazionali dell’UE per la proprietà intellettuale. Con questo nuovo regime, una singola domanda sarà sottoposta a un unico processo di esame che, se positivo, porterà alla concessione di CPC nazionali per ogni Stato membro designato nella domanda. Inoltre, la stessa procedura può anche portare alla concessione di un CPC unitario.
Anna Esposito
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