I nuovi limiti per la formattazione degli atti processuali

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Il Decreto Ministeriale Giustizia n. 110/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì scorso, 11 agosto 2023, stabilisce delle limitazioni chiare per la formattazione degli atti processuali e giudiziali nei procedimenti civili introdotti e redatti dopo il 1° settembre 2023.

Tali limitazioni includono:

  • un limite di 40 pagine per citazioni e ricorsi, e di 26 pagine per memorie e repliche;
  • l’utilizzo di caratteri di 12 punti;
  • un’interlinea di 1,5;
  • margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri;
  • l’ammissibilità di note solamente per indicare precedenti giurisprudenziali e riferimenti dottrinari.

La riforma civile nota come “Cartabia” (d.lgs. n. 149/2022) ha introdotto il principio di chiarezza e sinteticità negli atti del processo, con l’obiettivo di rendere gli atti più funzionali al loro scopo. Inoltre, l’articolo 46 delle disposizioni per l’attuazione del medesimo codice ha dato al Ministro della Giustizia il compito di definire gli schemi informatici degli atti giudiziari, stabilendo i campi necessari per l’inserimento delle informazioni nei registri del processo e fissando i limiti degli atti processuali. Di conseguenza, il Ministro della Giustizia ha emanato il Decreto 7 agosto 2023, n. 110, che regola la formattazione degli atti giudiziari e fornisce una struttura chiara per l’inserimento delle informazioni nei registri del processo, come richiesto dall’articolo 46 delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile.