Il Tribunale di Avellino, con la sentenza n. 1705 dell’8 ottobre 2024, ha affrontato una tematica fondamentale in ambito condominiale: la legittimità delle convocazioni assembleari e le implicazioni delle modalità di comunicazione utilizzate. Il provvedimento offre un’interessante interpretazione sui limiti e sull’efficacia della digitalizzazione delle comunicazioni condominiali, sancendo importanti principi di diritto e puntualizzando gli effetti delle irregolarità procedurali.
Il caso in esame
La vicenda trae origine dall’impugnazione di una delibera assembleare condominiale del 20 novembre 2023, adottata per la nomina di un nuovo amministratore. La ricorrente, proprietaria di un garage nello stabile, lamentava la mancata convocazione all’assemblea straordinaria, ritenendola quindi illegittima ai sensi dell’art. 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile.
Di contro, il condominio sosteneva che la comunicazione della convocazione fosse stata effettuata tramite l’applicativo WhatsApp, circostanza ritenuta sufficiente per soddisfare i requisiti di notifica. Ad ogni modo, il condominio eccepiva l’assenza di interesse della ricorrente, poiché la delibera impugnata era stata successivamente sostituita da una nuova delibera del 22 marzo 2024 avente medesimo oggetto.
La decisione del Tribunale
- Validità della convocazione tramite WhatsApp
Il Tribunale ha rigettato l’argomentazione del condominio, rilevando che le comunicazioni effettuate tramite WhatsApp non soddisfano i requisiti previsti dall’art. 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile. Questo articolo stabilisce che la convocazione deve avvenire tramite strumenti ufficiali e tracciabili, come posta raccomandata, PEC, fax o consegna a mano.
WhatsApp è considerato un mezzo informale, privo della certezza giuridica necessaria, sia in termini di ricezione che di lettura del messaggio da parte di tutti i destinatari. - Finalità dell’avviso di convocazione
La sentenza sottolinea l’importanza della convocazione formale per garantire una partecipazione consapevole e informata dei condomini. Un’avviso non conforme mina il diritto alla partecipazione e può costituire motivo di annullabilità delle decisioni adottate dall’assemblea. - Effetti della delibera successiva
Il Tribunale ha rilevato che la delibera del 20 novembre 2023 era stata sostituita da quella del 22 marzo 2024, che riproduceva il medesimo oggetto. Tale sostituzione ha determinato la cessazione della materia del contendere, poiché la nuova delibera ha eliminato l’interesse concreto della ricorrente a proseguire l’azione giudiziaria.
Principi di diritto ribaditi
- Forma e tracciabilità delle comunicazioni condominiali
La convocazione assembleare deve avvenire secondo modalità rigorosamente previste dalla legge, che garantiscano certezza di ricezione e tracciabilità del processo comunicativo. Modalità informali, sebbene diffuse, non possono sostituirsi agli strumenti ufficiali. - Sostituzione delle delibere viziate
Quando un’assemblea successivamente regolarmente convocata adotta una nuova delibera avente lo stesso oggetto di quella impugnata, si determina la cessazione della materia del contendere. Tale principio, già consolidato dalla giurisprudenza (Cass. n. 20071/2017), evita inutili duplicazioni di decisioni. - Compensazione delle spese legali
Il Tribunale, riconoscendo la peculiarità della vicenda e il comportamento riparatorio del condominio, ha disposto una compensazione parziale delle spese, condannando il condominio al rimborso di una quota proporzionata.
Implicazioni pratiche
Per gli amministratori condominiali:
È indispensabile utilizzare strumenti ufficiali e tracciabili per le comunicazioni. Le innovazioni tecnologiche, per quanto utili, devono rispettare i requisiti legali. Una convocazione non conforme espone le delibere a impugnazione, con conseguenti ritardi e oneri per il condominio.
Per i condomini:
La sentenza conferma il diritto alla partecipazione informata. In caso di irregolarità nella convocazione, è possibile richiedere l’annullamento delle delibere. Tuttavia, l’adozione di una delibera successiva regolare può sanare eventuali vizi precedenti.
Per l’ordinamento:
La decisione ribadisce l’importanza di strumenti giuridici che bilancino l’efficienza delle comunicazioni con la certezza del diritto. Sebbene la digitalizzazione sia un obiettivo auspicabile, deve essere accompagnata da garanzie adeguate.
Conclusioni
La sentenza n. 1705/2024 del Tribunale di Avellino rappresenta un richiamo fondamentale al rispetto delle forme nella gestione condominiale. Il rigore procedurale richiesto per le convocazioni assembleari non è un mero formalismo, ma un presidio essenziale per garantire trasparenza e tutela dei diritti dei condomini. Sebbene l’evoluzione tecnologica offra strumenti sempre più innovativi, questi devono essere integrati nel quadro normativo esistente per evitare incertezze giuridiche e conflitti.
Aniello Peluso
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